La Capitale brucia. A fuoco ancora una
volta. Il corteo degli indignati è diventato un inferno per colpa di incappucciati violenti. 5 ore di
guerriglia
costata il ferimento di circa 70 persone. Vetrine infrante, auto in
fiamme. C'è chi in queste ore afferma che in tutta Europa la crisi
esaspera. Altri cercano responsabili da punire.
Va
punita la politica sporca, l'economia del mero profitto, i partiti
che non hanno a cuore il futuro dei cittadini.
La
violenza genera solo altra violenza. E' necessario fermarsi e
riflettere. Reimpostare la formazione delle coscienze, ridare un
futuro, un'anima all'Italia. Ridare ossigeno a questa terra disoccupata e precaria, ma troppo spesso solo impegnata a comprare cellulari e rincorrere carriere di
veline e calciatori.
Questa
nazione deve rinascere dalle proprie ceneri per tornare forte e per
farlo serve sacrificio, dedizione, ma anche dialogo e confronto. Ogni
violenza va bandita e condannata, sempre.
Lontano
chi alza le armi e si nasconde, lontano chi incita la piazza, chi
mette in pericolo o peggio sacrifica vite. Questi non sono uomini, ma
disertori di democrazia.
Il
tavolo del confronto per quanto aspro e duro è l'unica via. Questa è la forza.