giovedì 19 luglio 2012

Luglio 2012. L'anno che verrà


Bersani promette che nel 2013 il Governo sarà tutto rinnovato, mentre si apre il sipario Dell’Utri-Berlusconi che regala nuovi atti di vicende ancora non note. Lo spread è lì che sale e scende come se qualcuno alzasse e abbassasse leve in relazione a scelte o prospettive. In Rai slittano le deleghe sulle spese. Scoperti nel Belpaese 2300 falsi poveri e ciechi miracolati, ancora con pensione d’invalidità, che spingono carrozzine con bambini pasciuti. 

E’ l’Italia di questa estate che guarda da lontano l’escalation di violenza in Siria, le stragi in Iraq, Afghanistan, Pakistan, che ignora cosa accade in Nigeria, Mali e Congo; si disinteressa del narcotraffico tra Colombia, Messico e Bolivia (eppure la bandiera del monopolio del  trasporto della droga è tricolore. Il 65% del trasporto è in mano alla ‘Ndrangheta ritenuta universalmente affidabile, insostituibile, la migliore, insomma un vero marchio di qualità Made in Italy). 

E’ l’Italia che festeggia la liberazione di Rossella Urru rapita in Algeria a ottobre e riflette su tutte le pagine dei quotidiani se i 5 metri del bagnasciuga siano pubblici  oppure no, se si possano costruire castelli di sabbia e si debbano cacciare donne in gravidanza perché ostacolano il transito...


Eppure in questi giorni ho visto ancora una volta un’Italia diversa da quella usurata, raccontata nei Tg, narrata dai Gr e fotografata dalle pagine dei Quotidiani. E’ l’Italia che si rimbocca le maniche quella che non va in vacanza e che tiene duro, pagando le tasse e reggendo il Paese. E' l'Italia dei piccoli imprenditori che sotto l’ombrellone continuano a lavorare, non per un mero profitto ma per favorire lo sviluppo e costruire garanzie per loro e per le famiglie dei propri dipendenti. C’è un’Italia che la sera esce per guardare spettacoli di piazza gratuiti che regalano musiche, balletti e teatro di spessore al posto della “House” assordante; c’è un’Italia che non si vergogna di mettere la stessa maglietta per crescere i propri figli, c’è un’Italia che crede, prega e si organizza affinché tutti, nessuno escluso, abbiano un’alternativa alla logica del silenzio, della casta, della non politica, dell’auto economia, del non futuro. W l’Italia       

martedì 10 luglio 2012

La politica di chi c'è


Lo scenario politico degrada, auto alimentato non riesce a tracciare scenari. La strategia ora è di taglio e  contenimento: economico, sociale, lavorativo, etico... la persona è ridotta ad individuo e allora tutte le derive sono possibili.

Aumenta costantemente “lo spread” tra il Paese reale e la classe politica percepita come distaccata, oligarchica. In parte è vero in parte, no.

Ci sono molti che lavorano in senso opposto ad a questo sforzo bisogna guardare, su quest’esempio costruire.

In Italia ci sono migliaia e migliaia di lavoratori, piccoli e grandi imprenditori, famiglie, studenti…  che sperano, tengono duro e continuano ad incarnare la vita, tutelare, difendere ciò che hanno di più caro: la propria e altrui dignità, dando volto ad un Paese diverso. Realtà che non si lasciano intimorire dalla logica perversa dello spread, pur sapendo che la finanza ha pesanti e devastanti ricadute sull’economia reale, se non segue criteri etici. Pur riconoscendo i rischi che derivano dal tempo presente, dagli attacchi, dalle speculazioni, continuano a credere che costruire è possibile e si adoperano per questo: per dare un futuro a chi verrà dopo.  

Esiste un’Italia che pulsa e non arraffa, spera ed edifica. Un’Italia che risponde con “il fare”a chi solo urla e genera la logica del conflitto, dell’antipolitica, dell’antigiustizia, dell’antidemocrazia, dell’anti. Risposta al pensiero debole che solo provoca senza nulla costruire. W L’Italia

venerdì 6 luglio 2012

Vivi e lascia vivere


E’ stupefacente come Facebook, Twitter, Whatsapp … incidano sulla dimensione quotidiana della vita. C’è chi indaga sulle identità o sfumature d’identità che si assumono: "Siamo anche lì oppure quello è un angolo diverso dove giocano altre regole, dove i confini si confondono fino a sfumarsi?" Interessante, ma l’essere umano non è chiamato alla scissione e quando succede, anche in minima parte, gioca al compromesso su se stesso e inizia a perdersi.

Che meravigli a le piattaforme dove tutti condividono tutto:  foto di torte postate affianco a quelle di pargoli amati, ma che nessuno tutela in quell’immagine che chissà dove finirà. E cani e gatti vicino a vignette e analisi politiche e striscioni e foto vacanziere o lavorative … Tutti abbiamo bisogno di dire la nostra, alcuni riescono anche a farlo, molti guardano, altri continuano ad auto-reindirizzarsi felici di esistere e far esistere in un mondo virtuale.  W l’Italia  

mercoledì 4 luglio 2012

Italia amore mio, solo 248 parole


C’è bisogno di idee, gridano in molti. Secondo me c’è bisogno di coraggio.

Di osare, di ricominciare, non distruggere, ma reimpostare. Di fortificare quella morale e quell’identità che si va sempre più dissolvendo, ma che dona il nome a questa penisola.

Nel nostro bellissimo Paese esiste un doppio volano: se sei vecchio e potente domini il mondo ed hai incarichi su incarichi, se sei vecchio e basta, semplicemente non esisti. Non esisti nelle corsie degli ospedali, se non conosci “qualcuno”; non esisti nel vantare un diritto, non esisti. Se sei giovane e appartieni ad una famiglia “rampante” le tue possibilità crescono a dismisura, se sei giovane e basta: “devi fare esperienza”, poi però, molto spesso, sarà tardi. In Inghilterra i docenti dei Campus hanno in media 35 anni. In Italia? Semplicemente non esistono i Campus. 
Italia, Italia! La politica cerca (destra sinistra centro Todi tutto frullato), il calcio è in crisi (Spagna Italia 4-0 fa male non perché loro erano bravi, ma perché noi non siamo esistiti), lo Stato lotta contro i fantasmi della mafia, che intanto domina il mondo;  la Rai prova se stessa … E intanto gli avvoltoi più abili affilano le unghie, sanno cosa mangeranno. Curioso come lo spread oscilli e le borse reagiscano a seconda di accordi e mega-summit dai modesti risultati e grandi proclami, curioso. I poteri forti che nessuno può contrastare, eppure, “nulla è impedito all’uomo che sa osare.” Nulla impedì al piccolo Davide di ottenere un grande risultato.  Coraggio Italia, coraggio!