sabato 10 settembre 2011

Le Grandi Manovre

49esima fiducia tra conflitti parlamentari, scioperi generali, pesanti critiche da opposizione, parti sociali e sindacati. In linea di principio il criterio di urgenza che anima la necessità di tali provvedimenti, in sacrificio al dibattito parlamentare, non dovrebbe porre discussioni, se per il bene del Paese. Ma è davvero questo il filo rosso che guida la sapiente mano dell'esecutivo? La logica del conflitto e della contrapposizione regna sovrana negli scranni di velluto rosso e attraversa l'Italia. Oltre 1300 emendamenti al testo della manovra economica hanno reso praticamente impossibile un percorso di confronto. 4 manovre prima di un testo blindato, hanno evidenziato un pressappochismo a dir poco disorientante.
L'IVA passa dal 20% al 21% e gli utenti finali, i consumatori, ovvero quelli che pagano davvero l'Imposta sul Valore Aggiunto, si sobbarcheranno un altro costo: oltre 230 euro annui. Le famiglie pagheranno ancora. 
Sul fronte evasione, chi nasconderà allo Stato oltre 3 milioni di euro andrà direttamente in carcere, ma solo se tale evasione sarà superiore al 30% del volume d'affari. Straordinario!
Confindustria continua a lanciare segnali al Governo: “siamo in pericolo” e mentre la Banca Centrale Europea si spacca sull'aiuto economico da mettere in campo per Paesi come Italia e Spagna, le Borse vanno a picco.
Quindi cosa serve?
Servono politiche di rilancio non solo di contenimento, linee programmatiche che valorizzino risorse presenti e non piani di appoggio sulla capacità di risparmio.
Diceva un vecchio detto contadino di questa Italia: “non si possono mangiare le sementi durante l'inverno, altrimenti non si avrà nulla da seminare”.