mercoledì 2 ottobre 2013

Berlusconi: l’urlo della Fenice – E il governo ha la fiducia

L’Italia ha rischiato grosso. “Un rischio Fatale” ha detto il premier Letta al Senato. Poi la sorpresa, l’ennesima manovra imprevista e imprevedibile: Berlusconi ha detto “si” alla fiducia.

Dopo una notte convulsa, fatta di smentite e conferme, di scissioni annunciate e ricompattamenti, ancora una volta il destino dell’Italia dipendeva dal Cav.

Berlusconi ha detto “si”, Letta sorride e dal labiale si capisce la parola: “grande”, al suo fianco Alfano torvo in viso, poi arriva anche il suo di sorriso. Ancora una volta una capriola e Berlusconi, il genio per alcuni, un diavolo per altri, è in piedi, senza che nessuno sappia cosa ci sia dopo. Nessuno. Divisioni, vittorie e lacerazioni sono, per oggi, rimandate. 

La fiducia è stata invocata, desiderata, tranne da M5S, necessaria per andare avanti, per dare respiro al governo, all’Italia, eppure dopo il “si” di Berlusconi Zanda, capogruppo del PD al Senato, ha letto un discorso duro contro il leader del PDL… forse pensato e scritto sul “no”, che non c’è stato, di Berlusconi al governo Letta.

La Fenice Berlusconi ha contato i dissidenti uno per uno, ha rilanciato, compattato e sorpreso… Cosa serviva all’Italia?

Sono 20 anni che si parla solo di Berlusconi e di strategie per batterlo, piuttosto che pensare proposte capaci di attrarre gli italiani.

L’articolo 1 della nostra Costituzione recita: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Ovvero è il voto libero che determina il Paese, Il resto è demagogia.

La responsabilità di ciò che non va, non è solo della Casta, ma anche di chi la elegge. Tutta la casta, quella di maggioranza e quella di opposizione. Eppure non tutto è “Casta”.

Ci sono tanti, anche addirittura in parlamento, che si battono ogni giorno affinché questo Paese si sollevi. E’ loro che bisogna seguire, sorreggere ed aiutare.

Fa orrore vedere la violenza per la Tav, i roghi dei terroristi... le urla i fischi senza proposta, ma solo di odio contro Berlusconi, Letta, Bersani, Monti…. Fa orrore quando lo scontro anche duro, cede il passo alla violenza verbale se non addirittura fisica. Quando questo accade si ferisce la democrazia, e si colpisce quell’anima che i nostri padri costituenti diedero a questo meraviglioso Paese, che tanto fatica a capire chi è.

La forza è nella proposta, non nella piazza che si scaglia contro un bersaglio, sia di Centro, Destra o Sinistra. Se accade significa che qualcuno, che non si vede, pilota tensioni. La forza della democrazia è il confronto e la proposta, null’altro.

W l’Italia