L’Italia ha rischiato grosso. “Un rischio Fatale” ha detto
il premier Letta al Senato. Poi la sorpresa, l’ennesima manovra imprevista e
imprevedibile: Berlusconi ha detto “si” alla fiducia.
Dopo una notte convulsa,
fatta di smentite e conferme, di scissioni annunciate e ricompattamenti, ancora
una volta il destino dell’Italia dipendeva dal Cav.
Berlusconi ha detto “si”, Letta sorride e dal labiale si
capisce la parola: “grande”, al suo fianco Alfano torvo in viso, poi arriva anche il suo di sorriso. Ancora una
volta una capriola e Berlusconi, il genio per alcuni, un diavolo per altri, è
in piedi, senza che nessuno sappia cosa ci sia dopo. Nessuno. Divisioni, vittorie e lacerazioni sono, per oggi, rimandate.
La fiducia è stata invocata, desiderata, tranne da M5S,
necessaria per andare avanti, per dare respiro al governo, all’Italia, eppure dopo
il “si” di Berlusconi Zanda, capogruppo del PD al Senato, ha letto un discorso
duro contro il leader del PDL… forse pensato e scritto sul “no”, che non c’è
stato, di Berlusconi al governo Letta.
La Fenice Berlusconi ha contato i dissidenti uno per uno, ha
rilanciato, compattato e sorpreso… Cosa serviva all’Italia?
Sono 20 anni che si parla solo di Berlusconi e di strategie
per batterlo, piuttosto che pensare proposte capaci di attrarre gli italiani.
L’articolo 1 della
nostra Costituzione recita: L'Italia è
una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che
la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Ovvero è il voto libero che determina il Paese, Il resto è demagogia.
La
responsabilità di ciò che non va, non è solo della Casta, ma anche di chi la elegge.
Tutta la casta, quella di maggioranza e quella di opposizione. Eppure non tutto
è “Casta”.
Ci
sono tanti, anche addirittura in parlamento, che si battono ogni giorno affinché
questo Paese si sollevi. E’ loro che bisogna seguire, sorreggere ed aiutare.
Fa
orrore vedere la violenza per la Tav, i roghi dei terroristi... le urla i fischi senza
proposta, ma solo di odio contro Berlusconi, Letta, Bersani, Monti…. Fa orrore
quando lo scontro anche duro, cede il passo alla violenza verbale se non
addirittura fisica. Quando questo accade si ferisce la democrazia, e si
colpisce quell’anima che i nostri padri costituenti diedero a questo
meraviglioso Paese, che tanto fatica a capire chi è.
La
forza è nella proposta, non nella piazza che si scaglia contro un bersaglio,
sia di Centro, Destra o Sinistra. Se accade significa che qualcuno, che non si
vede, pilota tensioni. La forza della democrazia è il confronto e la proposta,
null’altro.
W l’Italia