venerdì 25 novembre 2011

Africa

Tutto deve ancora fermarsi...
...Ho negli occhi lo sguardo dei bambini che non ti lascia andare; le baracche-mercato senza fine (40 km) colorate di papaya, legno, fiori, copertoni, divani, spezie, persino bare. Economie elementari, potenziali spiragli in una lotta impari contro il neocolonialismo. Ho negli occhi Il cielo stellato che non ho mai visto da qui e l’altra faccia della luna: quella povera, sfruttata ed indignata. Ho negli occhi l’oceano e “le porte” della schiavitù: marchio indelebile per decine e decine di generazioni. Sento il calore dell’accoglienza, della musica e quello del Sole che non tramonta mai, anche quando tutto è nero. Sento il profumo del deserto,del succo di baobab, delle piante verdi, della manioca ed il pizzicore dello zenzero.  Sento il sudore acre dei villaggi, la puzza di smog della capitale immersa nella benzina irregolare rubata dagli oleodotti. Ricordo le lacrime di chi nutre i propri figli con un seno senza vigore. Ricordo i giganteschi Suv di ONG, giornalisti  e ambasciate tagliare strade fatte di polvere e speranza. Ricordo bollicine di  Coca Cola evaporare su una mano tesa. E l'instancabile presenza dei missionari, costruttori di pace e verità. Ricordo la paura di perdermi. Di voler rimanere dove il tempo ha un altro ritmo e significato, dove gli spazi sono dilatati dalla priorità della vita e lo sguardo non ha confini.













Vitalizi da senatori!

Poi parleremo dell’Africa. Torno e trovo un nuovo governo. Bene c’è speranza e fiducia da parte della Ue. Leggo i provvedimenti, ieri  insieme a quelli definiti a Strasburgo da Sarkozy, Merkel e il nostro Monti, anche quello sui vitalizi.
Basta con i vitalizi ai senatori, la notizia è rilanciata da tutte le testate. Lo hanno deciso a Palazzo Madama. Finalmente un segnale! Ma che segnale è?! Il provvedimento già stato approvato il 21 luglio scorso dall'Ufficio di presidenza della Camera non riguarda i senatori in carica o gli ex perché non può incidere sui diritti acquisiti. Quindi chi è stato eletto non rinuncia proprio a nulla! Se sarà rieletto avrà comunque il vitalizio maturato, se non sarà rieletto idem. Gran bel segnale davvero decidere su ciò che avranno (non avranno) altri dopo di te! Proporrei, solo per rimanere ad oggi, la cassa integrazione per Termini Imerese dalla prossima generazione di assunti. W l’Italia!

martedì 8 novembre 2011

Dopo Todi cosa c'è?


Troppi ma veramente troppi, in questo momento buio, danno consigli e scrivono analisi sul futuro del nostro Paese.
E' crisi, certo. Crisi economica globale, quando globale vuol dire occidente perché in oriente il Pil cresce a livello esponenziale almeno in India e Cina. La Russia tiene la mano sul rubinetto del gas, non la bocca sulla canna. Alcuni Paesi Arabi cercano equilibri aiutati da altri Paesi amici (?). Altri ancora hanno pozzi di petrolio e fondi sovrani.
L'America lava i propri panni, mentre l'Europa si domanda chi sia e cerca (?) strategie per sostenere paesi come la Grecia che lotta per rimanere a galla in un Oceano di speculatori: bisognerebbe chiedersi chi siano.
L'Italia, che ha un debito pubblico comprato da altri, ricorda un impero in decadenza. E la prospettiva? I contratti sono bloccati, i fondi per le famiglie, scuola, ricerca... inesistenti, l'industria è ferma. Va ancora l'export. Tutti stano a guardare, come in un reality, la fine di Berlusconi. E le alternative? Staremo a vedere. Una domanda: “dopo Todi cosa c'è?”

venerdì 28 ottobre 2011

La carica degli 8000


La premessa è che amo "la tecnologia", genio della mente umana, capace di concretizzare sempre prima quel futuro lontano.  

Il fatto è che circa 8000 persone si sono messe in fila per un Ipad 2, un Tv a Led da 32 pollici, un cellulare... E' successo, come tutti sanno, a Roma dove un noto marchio ha inaugurato, ieri, un novo punto vendita con offerte sensazionali. Talmente incredibili da intasare per ore le principali arterie di Roma Nord e provocare pesanti ricadute sul GRA. Oltre 20mila i movimentati per l'evento. 
Il sindaco Alemanno “non se lo aspettava”. E chi se lo aspettava? Alcuni hanno dormito, la notte prima, a presidio dell'entrata certa; altri si sono azzuffati per accaparrarsi l'ultimo sconto rompendo persino vetrine.
Nella stessa “nottata degli accampamenti”, dopo un lungo vertice, il governo italiano ha annunciato “i licenziamenti facili” per rispondere alle richieste di Bruxelles sulle strategie per fronteggiare la crisi. 
In piazza, a Roma, pochi giorni prima migliaia di “indignati” venuti da tutta Italia (vergognosa, antidemocratica la presenza dei Black Bloc) hanno protestato contro i poteri forti, la mancanza di lavoro, di prospettive. 
E Roma è uno spettacolo mirabolante di se stessa nella contraddizione degli eventi. 

La domanda è: come si mettono insieme crisi, contestazioni, paure e file sterminate per accaparrarsi un telefonino?

La conclusione è che forse hanno davvero ragione quelli che affermano che siamo una società malata, condizionata sino all'inverosimile. Intrisi di “dover essere” di “dover apparire”. Talmente malata da dover comprare compulsivamente per azzittire frustrazioni, carenze e vuoti. Vuoti esistenziali, di anima e di ragione. Si compra per compensare la povertà e così si diventa ancora più poveri. Viviamo in una società malata che lascia soli e chiama le persone individui; una società che impone modelli “di plastica” inarrivabili. Zavorre per uomini che sprecano una vita intera a rincorrere tutto ciò che non hanno per il solo fine di possederlo. 
La vera felicità, però, non è avere, ma condividere. 

venerdì 21 ottobre 2011

Gheddafi è morto


Muammar Gheddafi è morto. Almeno così dice il CNT il Consiglio Nazionale di Transizione libico. La Nato per ora non conferma, servono le prove del DNA. Sono almeno quattro infatti i sosia che avevano giurato fedeltà al rais. Gheddafi è morto. Le foto raccapriccianti, i video mostrano la cattura, il linciaggio. Morto il figlio Mutassim, ancora non certa, anche se comunicata dai ribelli, l’uccisione dell'altro figlio Saif al Islam, morto a Sirte il ministro della Difesa, Abu Bakr Younes.
Gheddafi è morto, la Libia è in festa con lei molti altri Paesi, per motivi economici, strategici, tattici... Gheddafi è morto, ma la morte di un uomo non può mai essere motivo di gioia. Una democrazia non nasce usando la stessa violenza del regime soppresso. Il CNT ha subito la prima sconfitta, ha compiuto uno sbaglio fondativo. Ora sarà tutto più difficile, senza un processo davanti alla Comunità Internazionale. Gheddafi è morto. Solo 10 mesi fa era pienamente accreditato in tutto il mondo. Oggi “i governi amici” si presentano davanti alle telecamere per sottolineare il fondamentale contribuito nel mettere fine alla dittatura. Gheddafi è morto. Gli appelli ai clan sono all'unità, mentre in stanze riservate si studia la mappa del mondo arabo e le potenzialità del petrolio verde. Gheddafi è morto dopo 42 anni di regime e 8 mesi di proteste intrise di sangue, speranza e geopolitica.

domenica 16 ottobre 2011

La Roma dei barbari


La Capitale brucia. A fuoco ancora una volta. Il corteo degli indignati è diventato un inferno per colpa di incappucciati violenti. 5 ore di guerriglia costata il ferimento di circa 70 persone. Vetrine infrante, auto in fiamme. C'è chi in queste ore afferma che in tutta Europa la crisi esaspera. Altri cercano responsabili da punire.
Va punita la politica sporca, l'economia del mero profitto, i partiti che non hanno a cuore il futuro dei cittadini.
La violenza genera solo altra violenza. E' necessario fermarsi e riflettere. Reimpostare la formazione delle coscienze, ridare un futuro, un'anima all'Italia. Ridare ossigeno a questa terra disoccupata e precaria, ma troppo spesso solo impegnata a comprare cellulari e rincorrere carriere di veline e calciatori.
Questa nazione deve rinascere dalle proprie ceneri per tornare forte e per farlo serve sacrificio, dedizione, ma anche dialogo e confronto. Ogni violenza va bandita e condannata, sempre.
Lontano chi alza le armi e si nasconde, lontano chi incita la piazza, chi mette in pericolo o peggio sacrifica vite. Questi non sono uomini, ma disertori di democrazia.
Il tavolo del confronto per quanto aspro e duro è l'unica via. Questa è la forza.

Todi step 1


Sono anni che cammino ed incontro sul fronte politico cattolico. Tessendo reti. Oltre alle divisioni, manca il coraggio, ma c'è voglia di fare. Un nodo difficile da sbrogliare. Si attende l'uomo della provvidenza, il catalizzatore... si attende. Ora c'è fermento il rischio è l'effervescenza. Todi è un buon inizio ma Crociata prima, Riccardi poi, hanno precisato "nessun nuovo partito", nessuna "cosa bianca". Certo bisogna calmare la stampa, ma quanta paura. Serve una nuova idea di politica. Una nuova Politica, non solo nuove linee politiche.


La politica non ha proprie regole, ha spesso stessi errori e trappole, vizi e contorsioni. L'augurio ad una nuova idea di politica guarda alla radice stessa della politica. Molti parlano di regole già scritte che non si posso cambiare. Non è vero. I poteri forti sono forti, non invincibili. Le regole della corruttela, dell'autoaffermazione, della lobby, sono regole organizzative, l'intelaiature pratiche, potremmo dire, della politica. "Fare politica" non è un lavoro in se stesso, ma un esercizio intellettuale, di volontà e azione per il bene comune, per sua natura ricco di potenzialità e ovviamente rischi. 
E' evidente a tutti la differenza che c'è tra una dittatura ed una democrazia e l'intera gamma che sta tra i due opposti. 
La Nuova politica non è utopia, si deve fare legandosi, associandosi, compattando e seguendo, ma seguendo non chi è "il meno peggio", piuttosto chi sa guardare in alto. Se si analizzano icone come Sturzo, De Gasperi, ma anche le storie di Kennedy oppure Obama, ci si rende conto che la loro è stata, almeno all'inizio, una risposta di Nuova politica. Mai accettare che non si possa cambiare, la forza e bellezza dell'uomo è proprio in questa dinamica ed infinita capacità di leggere e rispondere alla vita.

lunedì 10 ottobre 2011

Steve Jobs


Steve Jobs ci ha lasciati. Senza dubbio un genio, un visionario, un'icona. In questi giorni il suo discorso sul “rimanere affamati”, all' Università di Stanford, sta facendo il giro del mondo. Twitter, Facebook lo ripropongono senza soluzione di continuità. 
E' vero, quel vecchio detto popolare, ricorda di non sedersi sulle conquiste ed incita ad andare avanti, a costruire, a realizzare.
Ma quanti si chiedono cosa sia questa fame?
Fame di autorealizzazione? Una fame che autocelebra la potenza, la ricchezza che afferma semplicemente se stessi? Se fosse basterebbe un cancro al pancreas e dei frutti di quella fame si nutrirebbero altri. Si nutriranno altri, senza che altri ancora abbiamo alcun beneficio.
Ma se la fame ha un disegno più alto, se mira alla costruzione di qualcosa che va oltre l'individualismo e l'autoaffermazione, allora anche la morte non potrà mai cancellare l'universalità delle scelte, delle azioni, dell'intera vita, lunga o breve che sia.
E allora si: “Sii affamato, sempre!”

giovedì 29 settembre 2011

Orecchi per intendere

Parliamo di associazionismo cattolico.
Il Papa chiama a raccolta ed i vescovi sollecitano le coscienze. Quelle morali, perché le altre non sanno neanche ascoltare, non hanno gli strumenti. E i tavoli ripartono più intensi che mai. La parola d’ordine è Unità, quella che si rischia è Autoreferenzialità. La squadra costruisce, altro per quanto strutturato, no. Tanti cercano di capire cosa stia succedendo, alcuni si illudono che basterà attrarre i germogli nel “vecchio sistema”. Non sarà così. La forza di una genesi è nella sua Radice.

mercoledì 21 settembre 2011

Politicattiva

Il fermento mediatico, non va d'accordo con quello cattolico. Il 14 luglio insegna: divide et impera. Auspicabile è il silenzio che permetta di organizzare, il frastuono crea solo disorientamento e spinge ad azioni affrettate e mal coordinate. Molti sono i progetti e i tavoli che in questo momento sono attivi, ma questi (c'è da sperarlo) per ora non li troverete in TV o in Radio.
Per i Media lo scontro tra cattolici è argomento in cui sguazzare. Per la massoneria ed i poteri forti è un indirizzo di azione.  

venerdì 16 settembre 2011

62 Parole

Il 17 ottobre gli aderenti al Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nelMondo del Lavoro si incontreranno a Todi, interessante anche il primo Festival della Dottrina Sociale di Verona, gli spunti venuti da Sant’Egidio a Monaco, e quelli di LoppianoLab, per non parlare del Meeting di Rimini… Il fermento attende ora un unico grande Incontro.

sabato 10 settembre 2011

In post-9/11

CNN OGGI: In post-9/11 America, no one is untouched


Quindi viene da dire...

L’11 settembre non ha deviato la storia lo scrivono in molti ed è vero, però l’ha segnata eccome, anche più profondamente delle peggiori catastrofi naturali. Il mondo non apre gli occhi (almeno una parte) perché sono i governi ad orientare gli sguardi, mentre i gruppi estremisti (spesso in mano ad altrettante potenze) ciecamente affermano violenza. Per “spiegare” - cambiare davvero la geopolitica sarebbe necessario uno sforzo di onestà, chiarezza e rinuncia di potere, poco presente, se non del tutto assente, nella storia di sempre.
La pace è possibile? E’ possibile vincere la fame? Alzare l’aspettativa di vita nel mondo intero? Curare chiunque abbia bisogno di assistenza medica? Io non perdo la speranza, ma il nemico più duro sono proprio le logiche e strategie di potere.

Le Grandi Manovre

49esima fiducia tra conflitti parlamentari, scioperi generali, pesanti critiche da opposizione, parti sociali e sindacati. In linea di principio il criterio di urgenza che anima la necessità di tali provvedimenti, in sacrificio al dibattito parlamentare, non dovrebbe porre discussioni, se per il bene del Paese. Ma è davvero questo il filo rosso che guida la sapiente mano dell'esecutivo? La logica del conflitto e della contrapposizione regna sovrana negli scranni di velluto rosso e attraversa l'Italia. Oltre 1300 emendamenti al testo della manovra economica hanno reso praticamente impossibile un percorso di confronto. 4 manovre prima di un testo blindato, hanno evidenziato un pressappochismo a dir poco disorientante.
L'IVA passa dal 20% al 21% e gli utenti finali, i consumatori, ovvero quelli che pagano davvero l'Imposta sul Valore Aggiunto, si sobbarcheranno un altro costo: oltre 230 euro annui. Le famiglie pagheranno ancora. 
Sul fronte evasione, chi nasconderà allo Stato oltre 3 milioni di euro andrà direttamente in carcere, ma solo se tale evasione sarà superiore al 30% del volume d'affari. Straordinario!
Confindustria continua a lanciare segnali al Governo: “siamo in pericolo” e mentre la Banca Centrale Europea si spacca sull'aiuto economico da mettere in campo per Paesi come Italia e Spagna, le Borse vanno a picco.
Quindi cosa serve?
Servono politiche di rilancio non solo di contenimento, linee programmatiche che valorizzino risorse presenti e non piani di appoggio sulla capacità di risparmio.
Diceva un vecchio detto contadino di questa Italia: “non si possono mangiare le sementi durante l'inverno, altrimenti non si avrà nulla da seminare”.

mercoledì 7 settembre 2011

11 Settembre 2001

Alessandro Gisotti è un mio amico, bisogna dirlo, ma questo non toglie nulla alla capacità di giudizio. Dal mio punto di vista, aggiunge. Aggiunge capacità critica. Aggiunge chiarezza che, proprio per il legame sentimentale, intellettuale e di fede, non viene ostacolata da barriere di mediazione.
Oggi ho assistito alla presentazione del suo ultimo libro nella sede della Radio Vaticana: “11 Settembre – Una storia che continua”, Effatà editore. Nella sintesi più estrema, il testo riporta testimonianze di sofferenza e ricostruzione, voglia di andare avanti. Memorie che si intrecciano alla speranza, al futuro, nella certezza che l'orrore, l'odio non vincono contro la Vita. In un mondo di “contro”, il testo di Alessandro afferma la chiave positiva, seppur nel dolore più grande di un occidente lacerato, ferito. L'ambasciatore Usa presso la Santa Sede, Diaz alla presentazione ha portato il ringraziamento del presidente Obama affermando che i 10 anni dell'11 settembre 2001 sono per tutta la comunità umana un'occasione per stringersi più vicino. Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha sottolineato l'impressionante solidarietà dei soccorritori: uomini e donne che persero la vita cercando di salvare altri. Poi l'invito al dialogo, e il "no" ad  ogni fondamentalismo, il "no" a chi usa la parola Dio per affermare l'odio. L'inviata Rai, Tiziana Ferrario, ha documentato come in molti Stati islamici sia cresciuta la diffidenza nei confronti di Stati Uniti ed Europa a causa delle differenze culturali, le ricadute delle guerre in Iraq, Afghanistan... la chiave per costruire la pace è, secondo Ferrario, nel dialogo con i moderati. Sulla stessa linea l'analista strategico militare Andrea Margeletti, il quale ha puntato l'accento, per poter dialogare, su una chiara identità e regole. Spunti interessanti che rimandano ad una serie di attente e sofisticate riflessioni. Spunti che vengono da un libro su un evento che ha segnato la storia e cambiato prospettive. Spunti che giungono da un testo che non si ferma all'11 Settembre, ma parte dalla speranza che c'è nel giorno dopo.

lunedì 29 agosto 2011

L’esercito dei sordi

E’ vero non si inizia mai un pezzo con la parola “continua”, perché il termine indica un prima. Il cardinale Bagnasco, oggi, è tornato sulla questione morale “grave e urgente” , ha detto.
La tentazione della deroga però è forte, verrebbe da scrivere: Continuano gli appelli… Continua la ricerca di una caratura troppo nascosta se non scomparsa… Continua la speranza che arrivino gli uomini della provvidenza… Continua l'attesa...
Eppure esiste un humus, un crogiuolo, un fermento reale. Ciò che serve, allora, è la forza di crederci; il coraggio di concedere spazi e lavorare per crearne di nuovi; la volontà di abbandonare posizioni di contenimento per giocare una partita ben più alta: quella dell’Uomo!

venerdì 12 agosto 2011

Italia nostra e mai loro

La crisi economica attanaglia il mondo, quello occidentale (i confini orientali vivono altri scenari, nonostante il Nikkei senta echi). Tremonti studia tagli, Berlusconi incontra Napolitano, poi Draghi. Questa notte hanno vagliato misure per accorpare Comuni, ridurre Provincie e TFR. Berlusconi dice che il “cuore gronda sangue per aver messo le mani in tasca agli italiani, ma lo scenario internazionale è cambiato”. Molti si chiedono cosa sia cambiato in poco meno di una settimana, ovvero da quando lo stesso premier aveva riferito in Parlamento che tutto andava bene. Morale, fiducia, etica…
Internet ripropone i “menù” di Camera e Senato, si mangia a 2 Euro. Alla vigilia del 15 agosto ci si continua a chiedere chi ci si sia dietro le agenzie di Rating, vere e proprie mattatrici dei mercati finanziari. Le città sono ancora affollate. Le Associazioni dei consumatori stimano che un italiano su cinque sia rimasto a casa. Le offerte di telefonini continuano a registrare il tutto esaurito, la stagione dei Saldi invece è andata deserta. Gotti Tedeschi riporta le parole del Papa sull'etica dell'economia, mentre le analisi di altri continuano ad elevare il profitto a regola morale.
La compressione aumenta: a Milano un 71enne investe ed uccide, con la propria auto, un uomo in moto dopo una serie di insulti reciproci. A Roma due malviventi freddano un benzinaio di 61 anni perché ha reagito durante una rapina. Si cercano i colpevoli con l'intensità di un riscatto ben più grande. Oltretevere si ipotizzano soluzioni alla crisi politica, di valori... forse sarebbe meglio trovarla prima a quella d'identità. Un certo tipo di stampa continua a parlare di Toso, Bertone, incrociando i nomi di Riccardi, Bonanni... “dividi et impera” sembra il messaggio taciuto. Ma nonostante tutto “il fermento” troverà presto coesione e non in uno sterile ”contro”, ma in un'azione propositiva, concreta.

giovedì 4 agosto 2011

L'informativa urgente

Berlusconi interviene in Parlamento sulla crisi. Delinea profili e conferma solidità, presenta uno stanco ottimismo e conferma di essere “in trincea” (è un imprenditore con tre aziende in Borsa, dice. Molti speravano fosse “solo” il presidente del Consiglio), sottolinea con orgoglio gli stanziamenti per il Sud (era ora ribadisce l'economista Vaciago) e rilancia un “Patto per la crescita”.L'opposizione risponde picche e riaccende un volano di critiche che chiosano in maniera più o meno educata con un “dimettiti”. Voce fuori dal coro (strano ma vero) Casini (ignorato dalla maggior parte della Stampa, stritolato tra le solite analisi e sintesi), in sostanza ribadisce che da solo l'antiberlusconismo non risolve, non progetta, non da futuro. Parla della “fine di un epoca” e invoca un “supplemento di responsabilità e serietà”. Propone un armistizio” per salvare l'Italia, e scelte impopolari ma necessarie come l'anticipazione di parti significative della manovra economica 2013-2014. E le reazioni a tutto questo? Nessuna, tutti continuano a parlare senza ascoltare, peccato.

giovedì 28 luglio 2011

...col bene che ti voglio

L’estate non svuota le città fedeli a ritmi di traffico da novembre. Sarà colpa delle correnti nordiche che disseminano sulla penisola nuvole e pioggia, o dei rincari che secondo le associazioni dei consumatori bastonano le famiglie tutelando le caste? L’invito, da più parti, al Governo di “fare la propria parte” sembra, "per ora", inascoltato. L’ultimo impegno dei parlamentari, prima dell’ombrellone di agosto e le trattative segrete, è tutto sullo scontro giustizia, gli scandali evasione, le autorizzazioni a procedere. Roba da P4. I cattolici parlano (ma non fanno altro), si incontrano, c’è fermento (?). C’è chi urla di essere depositario del Concilio Vaticano II, eppure l'identità dovrebbe disegnare appartenenze, non altro. E mentre l’Europa guarda gli Stati Uniti che a rischio default affondano le borse di mezzo mondo, Moody’s declassa Cipro e Grecia. L’Italia degli italiani (in coda con i cellulari in mano delusi dallo Spider Truman nostrano) pensa ad una agenzia di rating europea ed invoca il patto sociale.

domenica 3 luglio 2011

TAVanate

Scontri in Val di Susa e Grillo che fa? Ribadisce: ”state facendo una rivoluzione straordinaria, siete tutti eroi, le campane suonano per tutta l'Italia che ci sta guardando attraverso la rete”.
Bello! Sembrerebbe un nuovo sobillatore. No caro Grillo, la rete, quella che di cui parli per fortuna non è cieca… non è l’italietta dei politicanti, o quella ignorante che vogliono far credere. Le violenze non sono mai da osannare, MAI. Le rivoluzioni con bombe e armi non sono espressioni democratiche, ma argini contro regimi impositori.
In Italia non c’è un regime. Elezioni democratiche (ovvero di popolo) eleggono maggioranze che possono essere spazzate via cinque anni dopo, a volte prima. Dove si vuole andare? Cosa si vuole innescare? Quale potere si sta combattendo? Quale potere stai combattendo? Si vuole spingere questo Paese a prendere le armi? Non si ricorda più la nostra recente storia, dove valorosi hanno versato il sangue per unire questo meraviglioso popolo? 150 di Unità caro Grillo, lunga vita a questa Nazione! Che il cuore batta sempre più forte nella sua matrice cristiana, laica ed accogliente. Che l'Italia sappia aprire gli occhi.

sabato 2 luglio 2011

Forza Italia!

Napoli è sommersa dai rifiuti, lo abbiamo detto: sono 15 anni. Napolitano dice che “il decreto non è abbastanza”. E Bossi cosa risponde? “Lo capisco lui è napoletano”. Ma come si fa ad assistere senza indignarsi a ripetute offese all'Unità d'Italia, a trasversali ferite alla nostra costituzione? Forza Italia risvegliati! Forza Italia riappropriati dei motti, della libertà di parola, della testimonianza di te, delle tue radici, e cammina verso una nuova stagione. Rompi gli indugi del silenzio e coltiva quel fermento che crea unità e novità. Credi ancora in te! In un mondo globalizzato, alza lo sguardo ed afferma oltre chi vuole silenziarti la dignità di essere Nazione.  

martedì 28 giugno 2011

Toppe roventi

E' indecente, inaccettabile, intollerabile, che un Paese avanzato (ma cosa significa questa parola?) si trovi da 15 anni, non da ieri, in stato d’emergenza sul fronte rifiuti in Campania. Napoli ancora oggi deve smaltire 1500 tonnellate d’immondizia. E oggi a prendete monnezza in faccia dai “manifestanti antidiscarica” sono stati gli uomini della polizia davanti alla Camera. L’Ue minaccia sanzioni perché l’Italia non risolve la questione. Nodo gordiano certamente: camorra, corruzione, questione meridionale… Il Sir (Servizio d’informazione religiosa dei vescovi italiani) chiede solidarietà, unità tra Nord e Sud, mentre la Lega rispedisce al mittente come “irricevibile” la missiva. Quando si parla di Federalismo, tanto voluto dal Carroccio, si sottolinea che non si vuole dividere? Avrò capito male. Intanto in Val di Susa sono oltre 20 anni che si parla e lotta per la TAV, gli ultimi scontri prima che si aprisse il cantiere, ieri. Non è finita annunciano i “No TAV”. Oggi il governo ha ancora una volta ondeggiato, si parla di “manovra” e riforma fiscale. Tremonti stava per sbattere la porta poi è tornato indietro. L’opposizione prosegue a frammentarsi e ad urlare frasi fatte. Intanto non si placano scontri e scandali su giustizia, lavoro, morale… Il precariato aumenta, tutti mettono una mano sulla spalla dei giovani, ma cosa si fa concretamente?
Regna e si alimenta (viene alimentata di proposito dai “poteri forti”) la logica del consumismo e del “fai tutto quello che vuoi”, Benedetto XVI lo chiama relativismo (è meglio spendere e non pensare che far riflettere). Il Paese rotola e tutti sono contro tutti. Povera questa Italia sempre più astiosa.
Però io non ci sto, avrebbe detto il Presidente.

giovedì 16 giugno 2011

Cie

Centri di Identificazione Espulsione (bel nome davvero! Complimenti). Il Consiglio dei ministri oggi ha portato a 18 mesi la possibile permanenza dei migranti nei Cie. Un nome, CIE, che delinea una sostanza: l’altro è nemico. Personalmente non credo sia così, anche se certamente il problema è ampio e di lunga data. E’ necessario aiutare i Paesi poveri a crescere, a stabilizzarsi ma non c’è un impegno organico e fattivo dell’Europa in questo senso. E allora se arriva in Italia uno che non parla la lingua di Dante, è onesto, etico, cristiano privarlo della libertà? Secondo me, no, non così. Come non è giusto e umano diffondere paure, diffidenze. Clandestino, extracomunitario, straniero… parole che escludono che privano del volto migliaia di donne, uomini e bambini.

mercoledì 15 giugno 2011

Referendum 12 13 giugno


I referendum hanno mostrato un volto. E’ indubbio, ma quale? Se l’aggregazione è stata data dal “no” alla corruzione, allo strapotere di questo e quello, alla logica del profitto, al pericolo della contaminazione atomica, cosa unisce sul “si”? La domanda rimane, per ora, aperta. L’Italia cerca una proposta, la novità. Il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, scrive di una “macchina delle sberle” per “tutti i protagonisti della scena politica nazionale”. Concordo, ma adesso? Adesso bisognerebbe ripartire, anzi già da tempo i volenterosi avrebbero dovuto trovare porte aperte nei salotti buoni, non corrotti della politica, ma così ancora non è (forse non ci sono salotti buoni) ed il rischio che “il tempo passi senza nulla mutare” è più vicino di quanto si pensi. La chiave potrebbe essere formare movimenti, avviare eventi che affermino e lancino segnali, che formino coscienze. Mobilitazioni per i cristiani perseguitati, per la vita da difendere dal suo inizio al suo termine naturale, per i diritti dei lavoratori ed in difesa della famiglia oggi sempre più aggredita, nella cecità di chi non conosce le fondamenta di uno Stato.

martedì 7 giugno 2011

...ma il cielo è sempre più blu (Rino Gaetano)

150 anni dell’Unità d’Italia, 65 anni della Repubblica, 65 anni dal voto alle donne.
La Repubblica Italiana cerca ancora le sue radici di unità e festeggia con parate ed anniversari. Viene da chiedersi quanta consapevolezza abbiano i cittadini, quanta appartenenza. Quanti dopo “l’evento” meraviglioso che ha colorato il cielo di verde bianco e rosso, pensano e si adoperano per la costruzione di una società più giusta, solidale, stabile. Forse molti, ma ancora non si vedono e non si sentono. Intanto mentre si parla di spostamento di ministeri al Nord, chiusure di stabilimenti al Sud ed italiani sempre più aggressivi (Censis), il Referendum si avvicina. Domenica dovremo esprimerci su tre grandi temi: acqua, nucleare e giustizia. Peccato che la politica, quella che si scontra a prescindere, abbia fagocitato il senso della consultazione, rivomitandolo deforme ed incomprensibile. Ed allora le sintesi “bisogna cambiare” (ma non si sa bene perché), “tutto deve rimanere tale” (perché si ha paura di cosa non si conosce) prevalgono. Cartelli e volantini presentano queste e quelle posizioni. Ma chi è “fuori dal giro” degli attivisti del “si” e del “no”, cosa ha capito? Intanto Roma capitale, la città del Papa, si appresta ad ospitare l’Europride.

lunedì 30 maggio 2011

Amministrative

Elezioni amministrative. Il Centrosinistra prevale sul centrodestra. C’è chi parla di “inizio della fine”, chi fa bilanci. Amministrative specchio del Nazionale? Forse. E i cattolici? I cattolici (quelli che vanno a Messa, a patto che esistano ancora) continuano  a non convergere ed a rimanere nel  limbo consentendo ad altri di scegliere. I cattolici (quelli di palazzo) stringono alleanze e pretendono  di essere aghi della bilancia. Il Papa prosegue con gli  appelli affinché i cattolici trovino nuovi motivi di slancio. La chiesa italiana si unisce al Papa ma fatica a trovare riferimenti. Molti quelli che distruggono, pochi ed invisibili coloro che propongono e costruiscono. L’anima del rinnovamento cattolico è nella proposta, nel Movimento che afferma consapevolezze e radici. Che non ha paura del confronto-scontro, mantenendo salde le proprie radici.
Massimiliano  

mercoledì 25 maggio 2011

Perché iniziare con Lampedusa?

A fine marzo sono stato inviato sull'isola di Lampedusa per l’emergenza sbarchi. Un’esperienza molto intensa in cui ho visto il volto dell’accoglienza degli isolani e quello della speranza magrebina. La voglia di raccontare una realtà umana e non solo politica mi ha portato a realizzare una serie di reportage per la Radio Vaticana e ad essere ospitato da Alessio Vinci a Matrix (29 marzo 2011). Pochi minuti per dire il cuore di una realtà molto significativa e spesso mal raccontata nella sua essenza.




Troppi volti che mi sono stati consegnati, troppe le storie da raccontare. I minuti concessi da Tv e Radio non bastano più e così nasce invece di un "instant Book" nasce un "eBook":  http://www.lulu.com/product/ebook/lampedusa-report---i-volti-invisibili-di-un%E2%80%99isola-cristiana/15918769

Il testo (circa 13mila parole) è pensato come un reportage suddiviso in 5 capitoli composti da paragrafi scorporabili (La Porta di Lampedusa, Hamadi, La grande cucina…). Racconto cosa vedo, penso e incontro nei tre giorni e mezzo di lavoro. Ci sono storie, dialoghi in presa diretta, interviste… L’obiettivo è quello di far vedere il volto di carità dell’isola e quello dei migranti, in un contesto in cui sembra difficile se non impossibile risolvere l’emergenza.


http://www.tempi.it/lampedusa-report-le-book-che-racconta-unisola-diversa



Costruire una pagina su Facebook, aprire un blog può sembrare un gioco eppure la sfida di coerenza, realtà e identità qui, dove tutto è virtuale, evanescente, multidimensionale, diventa essenza e costrutto.
Nel mondo dei bit possiamo modificarci con un clic: cambiare nome, età,  sesso, fingerci “più o meno” rispetto al mondo reale. Sforzo di questa pagina è presentare (nella maniera meno autocelebrativa possibile) le linee essenziali che costruiscono il mio essere, il mio andare, il mio credere.